Orologi, come opere d’arte

Da anni le case d’aste più importanti del mondo hanno stabilmente gli orologi tra i loro asset principali. Sono diverse le sessioni che ogni anno vengono organizzate dal vivo oppure solo online (in un periodo di tempo stabilito) in tutto il mondo (principalmente a Ginevra, Hong Kong e New York) che presentano modelli ricercatissimi e che, una volta arrivati all’ultimo lotto, solitamente raggiungono cifre molto significative. Di anno in anno sempre più alte.

Tra le case d’aste più autorevoli del settore c’è Phillips in Association with Bacs & Russo che può fregiarsi di aver battuto l’orologio vintage più caro di sempre: il Rolex Daytona Ref.6239 appartenuto all’attore Paul Newman, per oltre 18 milioni di euro il 26 ottobre 2017. Per Alexandre Ghotbi, head of Department Europe and Middle East Director della casa d’aste questo successo parte da lontano: «Il collezionismo di orologi è cresciuto fin dall’inizio degli anni ’80, quindi non lo considererei un successo recente, anche se oggi sta ricevendo maggiore attenzione da parte del mainstream. Da oggetti di grande nicchia che erano, gli orologi attualmente sono considerati come l’arte o le auto d’epoca e hanno giustamente una maggiore attenzione. Ma credo che siamo solo all’inizio del fenomeno. Oggi i collezionisti cercano orologi “graal”, i meglio conservati, i più rari o i più rilevanti, indipendentemente che siano vintage o moderni». Conferme ulteriori arrivano dalle recenti aste che si sono svolte in presenza a Ginevra questa primavera. A cominciare da quella di Phillips in Association with Bacs & Russo (di cui sopra) del 13 e del 14 maggio, la The Geneva Watch Auction: XVII, che ha ha superato i 48 milioni di euro, più che raddoppiando il totale delle stime iniziali più basse dei lotti all’incanto (era di 20 milioni di euro).

Dice Ghotbi: «In questo caso, l’elemento più importante è stato ovviamente la qualità e la rarità degli orologi. Ma questi modelli facevano anche parte di un catalogo curatissimo che includeva i pezzi più rari, rilevanti e desiderabili del XX e XXI secolo che hanno attirato più collezionisti». Su tutti, il lotto numero 102, un rarissimo Cosmograph Daytona di Rolex di fine anni ’80 in oro giallo con quadrante e lunetta con pietre preziose è stato assegnato a 3,7 milioni di euro.

Poi, negli stessi giorni (il 12 e 13 maggio) è stata protagonista anche Christie’s con due aste, la The Art of F.P. Journe, dedicata ai modelli del famoso orologiaio indipendente che ha superato i 14 milioni di euro con il 100% dei lotti assegnati, e la Rare Watches che con il 98% dei lotti venduti ha totalizzato 27 milioni di euro con sei orologi che hanno superato il milione di euro, tra i quali il Patek Philippe ref. 5711/1A-018 del 2022 che è stato aggiudicato alla cifra di 2,2 milioni di euro. Il 14 maggio, invece, Sotheby’s ha concluso la Important Watches Part I con 9,7 milioni di euro e la Centuries of Time: A Private Collection con 2,3 milioni di euro. Anche in Italia ci sono aste di orologi importanti. Il 31 maggio Pandolfini ne ha organizzata una a Firenze con 124 lotti (venduti per il 90%), tra modelli da polso e da tasca, che ha totalizzato 1,1 milioni di euro circa.

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