Corindone; Rosso Rubino e Blu Zaffiro.

corindoneCorindone:

La nostra società acquista pietre preziose. Dopo il diamante, il corindone, costituisce una delle specie più importanti nella mineralogia.

In natura si presenta con una vasta gamma di colori, ma solo due di essi hanno nome specifico: rosso – RUBINO  e blu – ZAFFIRO ; nella scala di durezza di Mohs è indicato con il n° 9.

Il Rubino è una pietra che in gioielleria, dopo il diamante, gode  grande “favore”, sia per il suo superbo colore che per la sua elevata durezza e lucentezza. E’ una pietra abbastanza rara, e difficilmente superiore ai 10 ct. Il nome deriva dal latino rubeus e il suo colore dall’ossido di cromo, quelli più scuri presentano tracce di ferro.

Solo intorno al 1800 venne riconosciuto  come una varietà del corindone, prima di questa data, molti spinelli e granati furono ritenuti rubini, infatti, molti dei gioielli della corona d’ Inghilterra, risultarono essere degli spinelli!   I maggiori giacimenti sono situati in Birmania, Thailandia, Sri Lanka, apprezzabili anche quelli della Tanzania, di colore molto più scuro e opacizzato dalle inclusioni. Spesso i corindoni naturali vengono sottoposti a trattamenti termici per migliorarne la colorazione direttamente nei luoghi di estrazione.

Quelli di sintesi, sono gemme artificiali che devono la loro creazione al francese A.Vereuil,  che mise a punto un processo chimico, tale, da rendere perfettamente identico sia per composizione chimica che cristallografica, un rubino sintetico ad uno naturale; poichè essi si presentano perfettamente identici, solo attraverso lo studio al microscopio, delle inclusioni, si può capirne la reale autenticità.

Lo Zaffiro, deve il suo nome al termine greco sappheiros, che significa azzurro. La produzione dei giacimenti di zaffiro si valuta 20 volte superiore a quella del rubino, per questo il suo valore sui mercati è un po’ più basso. Come per il rubino, anche per lo  zaffiro, le qualità migliori provengono dalle miniere birmane, ove viene estratto un minerale di un colore blu vellutato molto intenso. Il colore più o meno intenso è dato dalla presenza di titanio e ferro nel reticolo cristallino, spesso però non distribuito in maniera omogenea, creando così un effetto di  colore  zonato.  Essendo più abbondanti in natura ci sono gemme di grande caratura come lo “Stella d’ India” di 536 ct. o il caboçon di 330 ct. denominato “Stella d’ Asia” conservato nella collezione della “Smithsonian Institution di Washington”.  Anche per lo zaffiro, la colorazione “artificiale” per termodiffusione viene effettuata su pietre con scarso colore naturale, per aumentarne l’ intensità, ma anche in questo caso deve sempre essere segnalata dal venditore. Come per l’ altro corindone la sintesi della pietra avviene principalmente con il metodo Verneuil,  riscontrabile al microscopio. 

Le colorazioni degli altri corindoni variano dall’ incolore al giallo, giallo-mandarino, viola, rosa e verde senza un nome particolare, a parte il rarissimo padparadsha giallo mandarino, attribuito ad una rarissima gemma estratta in Sri Lanka.

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