Rolex

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Rolex SA è una società svizzera (con sede a Ginevra) importante nella produzione di pregiati orologi da polso, nonché una delle più grandi aziende operanti nel settore dell’alta orologeria.
La Rolex SA è controllata dalla Fondazione Hans Wilsdorf, ente di beneficenza e non-profit (con relativi benefici fiscali) riconosciuto dalla legge svizzera. Conta ventotto società controllate nel mondo e un’organizzazione di 4.000 orologiai in cento Paesi, con incassi stimati per il 2010 intorno ai due miliardi di euro e una produzione annuale di orologi di circa 1.000.000 di pezzi.[1] La Rolex è il maggior produttore di cronometri certificati costruiti in Svizzera; basti pensare che nel 2005 più della metà della produzione di orologi certificati COSC (Contrôle Officiel Suisse des Chronomètres) appartiene al gruppo. Il 3 maggio 2011 è stato annunciato il nuovo CEO del gruppo Rolex, il quinto da quando è stata fondata nel 1906, l’italiano Gian Riccardo Marini (precedentemente CEO di Rolex Italia), che prende il posto di Bruno Meier.

La Rolex SA venne fondata nel 1905 da Hans Wilsdorf e dal fratellastro Alfred Davis; pur essendo attualmente una delle maggiori imprese svizzere dell’orologeria, Wilsdorf era di nazionalità tedesca e la prima sede era a Londra. Wilsdorf & Davis fu il nome originario dato all’azienda, che in seguito divenne la Rolex Watch Company. Inizialmente si limitavano a importare in Inghilterra i meccanismi svizzeri prodotti da Hermann Aegler, che successivamente divenne socio, assemblandoli in lussuose casse create dalla firma Dennison e da altri gioiellieri dell’epoca che vendevano i primi orologi da polso personalizzandoli con il proprio marchio. I primi orologi prodotti dalla Wilsdorf & Davis erano marcati “W&D” (sigla visibile all’interno della cassa). Hans Wilsdorf registrò il marchio “Rolex” a La Chaux-de-Fonds, in Svizzera nel 1908. Il significato di questo termine è sconosciuto, secondo alcuni (versione mai confermata da Wilsdorf) “Rolex” deriva dalla locuzione francese horlogerie exquise, che significa orologeria squisita. Altri riportano che il nome derivi dall’unione della parola Rolls-Royce, automobili di lusso amate da Alfred Davis, e Timex, grande produttore di orologi dell’epoca, per indicare appunto che la produzione sarebbe stata orientata a orologi “EX” di lusso “ROL” da cui ROLEX. Ad ogni modo, Wilsdorf voleva un nome facilmente pronunciabile in ogni lingua, immediato, facile da ricordare, ma anche che avesse stile, cioè non doveva essere troppo ingombrante sul quadrante e doveva dare la possibilità ai rivenditori inglesi (per i quali erano destinati inizialmente i primi modelli) di poter incidere il proprio nome al di sotto di Rolex.

La Wilsdorf & Davis si spostò in Gran Bretagna nel 1912. Wilsdorf avrebbe voluto rendere economici i suoi prodotti, ma le tasse e i dazi di importazione sulle casse degli orologi (oro e argento) alzavano i prezzi. Da quel momento il quartier generale venne spostato a Ginevra, mantenendo filiali in altre città (ad esempio Bienna) e in altri continenti: Nord America, Asia, Australia. Un altro motivo che spinse Wilsdorf a trasferirsi in Svizzera fu perché con lo scoppio della prima Guerra Mondiale un tedesco non era visto di buon occhio in Inghilterra, e ciò avrebbe potuto causare ulteriori ostacoli alla sua azienda.

GMT-Master II acciaio e oro (ref. 116713LN)

Il nome Rolex venne registrato ufficialmente il 15 novembre 1915, si suppone che questo cambiamento mostrasse la volontà di rendere popolari gli orologi da polso, che al momento erano considerati articoli per signore perché tra gli uomini andava di moda l’orologio da tasca. Wilsdorf voleva un nome pronunciabile in ogni lingua e così decise di chiamare, nel 1919, la società con il nome Rolex Watch Company, per poi diventare Montres Rolex SA. Oggi si chiama Rolex SA il cui marchio è composto da lettere della stessa dimensione in modo da poter essere scritto simmetricamente. La caratteristica corona a 5 punte, simbolo storico della casa invece è stata introdotta nel 1925.

La Rolex costituita da Hans Wilsdorf e dalla famiglia Aegler, secondo i documenti dell’epoca, non può essere venduta né scambiata sul mercato azionario e ancora oggi mantiene saldi i principi e le tradizioni del suo fondatore.

Dal 2013 la Rolex è il cronometrista ufficiale della Formula 1.

Tra le innovazioni proposte dalla Rolex sul mercato dell’orologeria ci sono i primi orologi impermeabili con il datario, con il fuso orario e, cosa più importante, i primi orologi da polso a ottenere la richiestissima certificazione di cronometroLa Rolex detiene tuttora il record per maggior numero di meccanismi certificati.

Un altro fatto quasi sconosciuto è che la Rolex partecipò allo sviluppo della tecnologia al quarzo anche per contrastare il forte sviluppo delle case giapponesi che stavano a loro volta sviluppando i propri movimenti. Nonostante inserì pochi modelli nella propria linea, i tecnici e gli ingegneri della casa furono determinanti nello studio della nuova tecnologia a cavallo tra gli anni sessanta e settanta. Nel 1968 la Rolex collaborò con un consorzio di 16 produttori svizzeri per creare il movimento al quarzo Beta 21 usato nel proprio Quartz Date. Gli sforzi della Rolex culminarono dopo cinque anni di ricerca, disegno e sviluppo nella creazione del movimento “clean-slate” 5035/5055 che avrebbe alimentato l’Oysterquartz – secondo alcuni il miglior movimento al quarzo mai creato.

Rolex Datejust Oysterquartz

Il primo orologio a carica automatica venne presentato nel 1931, potenziato da un meccanismo interno che sfruttava il movimento del braccio e che, oltre a rendere inutile il caricamento a mano, eliminò i problemi tecnici che ne compromettevano il funzionamento. La Rolex fu anche la prima ditta a creare un vero orologio impermeabile, altra pietra miliare. Wilsdorf arrivò a creare uno speciale Rolex che nel 1960 venne ancorato al batiscafo Trieste e trascinato nella Fossa delle Marianne. L’orologio resistette e dimostrò di aver mantenuto un funzionamento corretto durante la discesa e la risalita. Questo fatto venne confermato attraverso un telegramma spedito alla Rolex il giorno seguente che recitava:

(EN)«Am happy to confirm that even at 11,000 metres your watch is as precise as on the surface. Best regards» (IT)«Sono lieto di confermare che anche a 11.000 metri di profondità il vostro orologio è preciso come in superficie. Cordiali saluti»
(Jacques Piccard)

In questo modo la Rolex si creò la reputazione di orologi validi anche per immersioni subacquee, aviazione e alpinismo, grazie anche a Chuck Yeager, il primo pilota a portare un aereo oltre la barriera del suono con al polso un Rolex acquistato da lui personalmente. Tra i primi modelli sportivi faceva parte il Rolex Submariner e il Rolex Sea-Dweller Submariner 2000 (2.000 ft = 610 m) (1971). Questo orologio vantava una valvola a rilascio di elio (inventata con l’aiuto della collega svizzera Doxa SA) che lasciava defluire il gas durante la decompressione. Altro modello sportivo fu il Rolex GMT-Master, sviluppato originariamente su richiesta delle aerolinee Pan Am, in grado di assistere i piloti nei voli transcontinentali, per la presenza di una lancetta 24 ore e di una ghiera graduata e rotante. I modelli della linea Explorer vennero creati per gli esploratori che si muovevano su terreni accidentati, in seguito all’impresa compiuta da Sir Edmund Hillary e dallo sherpa Tenzing Norgay che per primi arrivarono in cima all’Everest, portando al polso un antenato dell’attuale Explorer.

Da un punto di vista più glamour James Bond, il personaggio di Ian Fleming, indossava un Rolex nella serie di romanzi dell’autore. Nei primi film il mitico Sean Connery portava al polso un Rolex Submariner senza datario e con cinturino in tessuto militare a strisce grigie e nere. Nei film successivi con Pierce Brosnan e quelli con Daniel Craig, l’orologio divenne un Omega Seamaster, in seguito all’alleanza del marchio Omega con i produttori dei film per la promozione dei propri orologi.

Un capitolo a parte merita il modello Cosmograph Daytona. “Il cronografo a carica manuale dei primi anni ’60, nato semplicemente come Rolex Cosmograph (la scritta Daytona viene aggiunta solo in un secondo tempo), riceve un’accoglienza piuttosto fredda, certamente non paragonabile al fenomeno che è oggi. Non dobbiamo infatti dimenticare che a quell’epoca erano di moda orologi più classici e ultrapiatti: un modello così sportivo e moderno non si accordava con i gusti di allora. Questo snobismo commerciale proseguirà per quasi un ventennio, prima con la nascita dei modelli al quarzo negli anni ’70, e poi ancora negli anni ’80, quando l’orologio a carica manuale viene considerato obsoleto. Nella ricerca della durata e dell’affidabilità, Rolex interviene sostituendo ai calibri Valjoux a carica manuale, l’eccezionale movimento dello Zenith El Primero, il miglior movimento industriale a carica automatica allora esistente sul mercato. Rolex apporterà numerose modifiche per allinearlo ai propri standard, con veri e propri interventi strutturali, come l’eliminazione del datario e la riduzione delle frequenze di oscillazione da 36.000 a 28.800 alternanze, sostituendo il bilanciere originale con il proprio, basato sul meccanismo di regolazione a microstella, già collaudato sui cronografi degli anni ’60. Tutto ciò porta alla realizzazione del calibro 4030 come movimento per il primo cronografo automatico: il Daytona ref. 16520. Nel 1988, il lancio del nuovo Rolex Oyster Perpetual Cosmograph Daytona incontra un favore di pubblico enorme. La scarsa produzione da parte di Rolex, dovuta anche alla poca disponibilità del calibro base Zenith, scatena all’inizio degli anni ’90 un vero e proprio boom collezionistico. Per i modelli precedenti, ovvero tutti i cronografi Daytona a carica manuale, l’exploit avviene solo qualche anno dopo, rendendo ancora oggi questo orologio oggetto del desiderio degli appassionati di tutto il mondo.. Nel 2000 Rolex presenta il nuovo modello Daytona referenza n. 116520, l’orologio risulta essere ora di completa manifattura Rolex anche nel meccanismo.

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